martedì 7 giugno 2011

Referendum, perché votare è importante

 


di Vittorio Lussana

(editoriale tratto dal sito www.periodicoitalianomagazine.it)

Domenica 12 e lunedì 13 giugno, il corpo elettorale sarà chiamato a esprimersi intorno a 4 quesiti referendari. A prescindere dai pareri e dalle sensibilità personali di ciascuno, abbiamo dunque pensato di predisporre un dossier, a cura della nostra redazione, su una delle questioni più complesse: quella del nostro approvvigionamento energetico. Ciò in quanto non ci riteniamo soddisfatti dalla qualità e dalla quantità di informazioni fornita dai principali organi di comunicazione nel merito della consultazione prevista. Al fine di colmare tale lacuna, abbiamo voluto dimostrare che raccogliere alcuni pareri e favorire un’informazione migliore sarebbe stato possibile, sotto vari profili e in molteplici modi, analizzando ogni problematica una alla volta o, viceversa, tutte assieme. Non rivolgiamo tale polemica solamente contro il nostro apparato informativo, che tale è e tale, purtroppo, rimane: un apparato… Anche la politica non si è ‘dannata’ più di tanto l’anima nel riflettere o nel voler dibattere le distinte questioni, sia per motivazioni meramente opportunistiche (il centrodestra punta all’astensione per evitare di ritrovarsi di fronte a un responso non più ribaltabile), sia per motivi di superficialità (il centrosinistra rimane in mano a un manipolo di burocrati). Analizzando meglio i vari temi, infatti, si scoprono molte cose. Per esempio, che i 2 quesiti sull’acqua sono distinti e separati e che, mentre il primo chiede l’abrogazione di una norma che sottrae al controllo pubblico un bene prezioso, il secondo si riferisce più in generale alle attuali società municipalizzate a gestione ‘mista’ le quali, senza gli investimenti e la partecipazione dei privati, finiranno col pesare enormemente sul bilancio dello Stato, accrescendo di molto il nostro ‘non leggerissimo’ – scusate l’eufemismo – debito pubblico, tornando persino a legittimare sprechi e clientelismi locali. Che nessuna delle nostre forze politiche sia stata in grado di spiegare ai cittadini una cosa del genere è assai grave. Così come non appare del tutto giustificabile che una questione come quella dell’approvvigionamento energetico non venisse affrontata spiegando all’elettorato le previsioni econometriche, italiane ed europee, di medio e lungo termine. La questione, insomma, diviene una sola: se la consultazione referendaria non raggiungerà il quorum, il Paese non si troverà di fronte a indicazioni chiare ed esplicite. Se, invece, il quorum sarà raggiunto in tutti e 4 i casi, probabilmente ci troveremo di fronte a esiti non totalmente liberi da condizionamenti e direttive puramente propagandistiche. L’esigenza di una nuova classe politica rimane la vera questione di fondo: a questi qua, ormai, non li si può lasciar da soli neanche un attimo che subito ti combinano qualche ‘casino’, con una sinistra balbettante e una destra in mano a dei veri e propri ‘furbetti’. Ecco, dunque, perché abbiamo deciso di farci un nostro dossier sul nucleare: per far conoscere ai nostri lettori il problema in tutta la sua complessità, per cercare di mandarli alle urne con la consapevolezza di avergli spiegato ‘pro’ e ‘contro’, di aver fornito elementi di ragionamento validi in tutte le direzioni e poterli mettere nella condizione di scegliere liberamente, secondo la loro coscienza.